Il VALORE DI RACCOGLIERE STORIE INDIVIDUALI E DI TERRITORIO

Raccogliere  la storia  di vita di una persona come quella di un territorio è costruire storia, fare storia. Il passato ha creato e crea l’oggi, staccarlo dal presente è dimenticare, sradicare,è vivere l’ORA    come la sola dimensione certa. Fare MEMORIA sia a livello individuale che collettivo non si esaurisce nella nostalgia, nell’affettività, nel ricordo di ciò che è stato, ma serve a comprendere gli eventi con sguardo ampio, globale, oggettivo. Serve a costruire il nuovo  ritrovando,riordinando e dando nome a ciò che è stato, spesso origine di ciò che è ora. Serve a diventare TESTIMONI E CUSTODI. E’ un percorso di ricerca e di appartenenza fatto di pazienza, umiltà,rispetto, competenza.

Raccogliere una storia individuale è un gesto di reciproca fiducia ed accoglienza tra chi  narra e chi raccoglie la narrazione. Costui deve entrare nel racconto dell’altro con empatia, con ascolto attento e silenzioso,con il rispetto dei suoi tempi, delle sue pause, delle sue emozioni. Deve saper restare nello spazio intimo e confidenziale del racconto senza identificarsi, sapendo tenere quella distanza sufficiente a non proiettare se stesso nella altrui storia. Occorre essere insieme sentendo la gratitudine per chi ti sta donando la propria storia, sia che te la scriva, sia che te la racconti, nella consapevolezza del valore che ha questo incontro,fatto  di momenti di riappacificazione nei confronti del proprio vissuto,di consapevolezza, di profonda intensità ed emozione. Si crea una circolarità di sentire che diventa ricchezza ed umanità per chi narra e per chi ascolta. Un momento profondamente generativo per entrambi.

Raccogliere storie di territorio costituisce un valore per quella comunità che attraverso le sue memorie mette a disposizione eventi, situazioni, storie di persone, mestieri, usanze,feste, luoghi.  Ricostruire il tessuto di un luogo  è ridargli una vita, è creare fraternità nel presente attraverso le cose che accomunano e tornare al passato per restituirgli il giusto posto e rilievo per come ha preparato il futuro.  Creare un filo intergenerazionale  che aggancia anche a livello di territorio ciò che ci ha preceduto con ciò che siamo è lo strumento per creare uno sguardo largo e stimolare anche i più giovani all’attenzione ed all’interesse per i propri luoghi e le proprie comunità territoriali. Conoscere, ricordare, apprendere è uno dei modi per rendere migliore il tempo e lo spazio in cui viviamo.

RITA GUALTIEROTTI